sabato 21 giugno 2008

three.And God Save The Queen...



...perchè c'è sempre una Regina che merita
d'esser salvata,
nel senso comune

anche se a volte no

la regina meriterebbe d'esser degradata
e affatto salvata, poi da Dio addirittura...

Stupida umanità che si preoccupa di chiedere
il salvataggio di una regina qualunque e mai
di sè
eppure quella regina che implorano venga
salvata nemmeno la conoscono

chi conosce veramente quella ragazza
chi conosce veramente quella donna
chi conosce veramente quella vecchia signora
e con tanta intensità si implora venga
mantenuta e salvata

perchè non per una piccola giovane vita?
perchè non per quella ragazza che
vorrebbe poter mantenere il suo bambino?
perchè non per quell'uomo che ha vissuto
sacrificando sè per gli altri?
perchè non per un angelo incarnato che
soffre?
perchè non...

Se per tutti si chiedesse
'Che Dio lo salvi'
'Che venga salvato'
l'umanità avrebbe fatto il suo passo avanti
e la regina... anche la regina sarebbe salva
poichè parte di tutti

Isn't it?

(url img http://zemotion.deviantart.com/art/The-Queen-86985559)

martedì 15 gennaio 2008

Lo stupro come arma: il Darfur è anche questo.




Dal 2003, inizio del conflitto in Darfur, migliaia di donne e bambine sopra gli otto anni sono state stuprate e ridotte a schiave sessuali dai miliziani janjaweed. Gli attacchi avvengono spesso mentre le donne si allontanano dai campi profughi, per le normali attività di ogni giorno, e gli stupratori sono quasi sempre in gruppo. Di ritorno al campo, le donne vengono rinnegate dalle loro stesse famiglie.Lo scopo dei janjaweed, con la complicità delle forze regolari sudanesi, è infatti umiliare, punire, controllare, e terrorizzare la comunità da cui provengono. Lo stupro diventa così un'arma e porta, oltre al trauma in sè, le mutilazioni genitali, le ferite, l'alto rischio di contrarre e diffondere l'AIDS e altre malattie sessuali.Refugees International ha ora rilasciato "Laws Without Justice", un dossier sull'accesso ai servizi legali delle vittime di stupro in Sudan: ne emerge un quadro dalle tinte fosche, in cui le donne sono vittime due volte.Un chiaro esempio è il rischio, per la donna che denuncia le violenze ma che non riesca a provarle, di essere accusata di "zina", adulterio: la pena è morte per lapidazione per le donne sposate o centinaia di frustate per chi non lo sia.Anche il ricorso alle cure mediche fornite dalla ONG presenti in Darfur risulta difficile e rischioso. Le ONG sottostanno alle rigide regole del Governo per continuare a operare nel terriorio, nonostante intimidazioni e attacchi, e perdono così molta della fiducia delle vittime, costrette spesso a compilare un modulo di denuncia che le espone ai rischi della giustizia sudanese.Queste sono solo due delle conclusioni a cui sono giunte le analisi della Refugees International. Il resto lo trovate qui.Link: "Darfur Advocacy Agenda": come fermare la violenza sessuale in Darfur